Nato nel 1984 come “Centro di Studi Paleografici di Bianchi”, su proposta di uno degli ultimi discendenti dell’antica e nobile famiglia Accattatis, nel 2004 divenne il “Museo delle pergamene”, dedicato a Luigi Elvio Accattatis, donatore dell’ingente patrimonio documentale assieme alla moglie Carmela Mele. L’intero archivio della famiglia Accattatis è stato dichiarato di ‘notevole interesse storico’ dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Calabria nel 1986, giunto ai nostri giorni grazie ai membri della importante famiglia che nel corso della storia di Bianchi e del territorio circostante hanno ricoperto le più rilevanti cariche politiche, amministrative ed ecclesiastiche e sono stati uomini di scienza e di cultura. Inizialmente la mostra è stata allestita presso la sede comunale del paese, sita in piazza Matteotti. Dal 29 settembre 2021 è stata inaugurata la nuova sede del Museo (via Salita Margherita) in cui le pergamene e i documenti cartacei hanno finalmente acquisito la loro giusta dimensione e la loro dignitosa collocazione quali venerabili testimoni del passato. Frammenti di storia di una Regione, la Calabria, che costituendo l’estremo meridionale della penisola italica, è ed è stato un territorio di transito verso la Sicilia e verso il Mediterraneo, una regione strategicamente fondamentale per i diversi imperi che nei secoli l’hanno governata. Nella mostra permanente si espone una parte dei 300, tra documenti e pergamene antiche, che abbracciano ben quattro secoli dell’umantà (1450-1850 ca.), e che tracciano, pertanto, la micro e macro storia sociale, politica, economica e regiosa della Regione e le relazioni tra i cittadini calabresi (atti di compravendita, cessioni, donazioni, ecc.), e tra questi e il Sacro Romano Impero (Privilegi di Carlo V, 1536), il regno di Spagna di re Filippo II e il Regno di Napoli e delle due Sicilie dei vicere Ferdinando IV, Alfonso D’Aragona e Don César Dávalos, da cui si evincono i diritti e i doveri dei cittadini del viceregno. Sono di grande interesse storico-religioso anche le Bolle ecclesiastiche dei Papi Clemente XVIII e Benedetto XIII, tra molte altre. Al prezioso valore storico-documentale della mostra si aggiunge l’architettura stessa dei documenti: dalle pergamene in cartapecora, ovvero in pelle ovina come materiale scrittoio alla carta extrafine, sigilli e timbri di ceralacca. Il Direttore del Museo delle Pergamene, prof. Mario Francisco Benvenuto, docente dell’Università della Calabria (Cs) e il Comitato Scientifico costituito dalla prof.ssa Marina Bianchi dell’Università di Bergamo e la dott.ssa Aurora Skrame dell’Ateneo cosentino, tutti di recente insediamento, si adoperano affinché la prestigiosa collezione sia studiata, promossa, diffusa e visitata.